CARATTERI DISTINTIVI DEL DISTRETTO DIFFUSO DEL COMMERCIO “BELLEZZE D’IRPINIA”    

Il DDC “Bellezze d’Irpinia” è costituito da 6 (sei Comuni della provincia di Avellino): Monteforte Irpino (Comune capofila), Solofra, Mugnano del Cardinale, Forino, Contrada e Sperone. I Comuni del Distretto hanno intrapreso il percorso di partenariato necessario alla costituzione del Distretto Diffuso del Commercio “Bellezze d’Irpinia” quale l'ultimo tassello, a livello temporale, della programmazione, passata e presente, dei Comuni del Distretto in materia commerciale. 

La costituzione di un Distretto Diffuso del Commercio vuole essere l'ideale continuazione, in un ambito territoriale allargato, delle buone pratiche condotte fino a oggi e l'integrazione con nuovi indirizzo di sviluppo, individuati e condivisi dalla governance di Distretto per la promozione dell’intero territorio interessato.

Le Amministrazione e i partner, in particolare le Associazioni di Categoria del Commercio, Unimpresa Irpinia Sannio e Confesercenti Avellino, confidano in questa nuova opportunità regionale per rivitalizzare e qualificare il comparto commerciale dei Comuni coinvolti, sfruttando le sinergie in costituzione, che in questo difficile momento di emergenza economica per il comparto del Commercio, possano dare nuovi impulsi finalizzati a dare origine a risultati positivi e trainanti.

Il Distretto Diffuso del Commercio “Bellezze d’Irpinia” dovrà essere lo strumento innovativo grazie al quale il Commercio, e non solo, dei sei Comuni interessati si possa rigenerare, consolidando la propria presenza mantenendo le quote occupazionali in un momento storico difficile per le minacce portate dai canali di vendita alternativi e dalla pandemia covid19, che caratterizza in modo preoccupante questo periodo storico.

L'ambito territoriale dei Comuni oggetto del Distretto rappresenta il fulcro del commercio di un territorio tanto vasto quanto omogeneo nei suoi tratti distintivi. La perimetrazione del Distretto “Bellezze d’Irpinia” è stata concertata e condivisa con tutti gli attori dell’Accordo di Distretto, considerando la presenza e la densità del commercio nelle aree urbane dei Comuni coinvolti: la perimetrazione individuata comprende l’intero territorio dei sei Comuni del DDC “Bellezze d’Irpinia.

Il Distretto vuole porre al centro della propria programmazione il commercio di vicinato storicamente insediato nei Comuni dell’area, e la perimetrazione coincidente con l’intero territorio di ciascun Comune ne è la logica conseguenza.

La struttura dell’offerta commerciale del DDC “Bellezze d’Irpinia” è contraddistinta da una rete distributiva in grado di promuovere una proposta ricca e caratterizzata da un’elevata varietà e qualità commerciale. 

Sono presenti inoltre sia Medie Strutture di vendita che integrano l'offerta commerciale, sia Grandi Struttura di vendita, sono assenti veri e propri Centri Commerciali. Gli esercizi di vicinato, nonostante la presenza delle medie e grandi strutture di vendita, che comunque integrano l'offerta commerciale, si mantengono dominanti nel comparto commerciale dell’area del DDC “Bellezze d’Irpinia”.

Completa la ricca offerta di esercizi commerciale la presenza di ben  nove mercati settimanali su area pubblica.

La rete distributiva dei Comuni del Distretto è costituita da negozi di piccola e media dimensione, sinonimo di grande qualità, e che si caratterizza per offrire un assortimento dell'offerta ampio ma anche profondo. L'offerta commerciale presente soddisfa non solo la domanda locale ma accoglie anche importanti flussi turistici che hanno condotto le microimprese commerciali allo sviluppo di alti livelli di specializzazione merceologica. I Comuni interessati completano la loro offerta commerciale grazie alla presenza di numerosi esercizi pubblici, cresciuti negli ultimi anni, grazie alla sensibilizzazione verso i prodotti tipici locali.

Uno degli obiettivi principe del Distretto sarà la necessità di intraprendere delle vere e proprie campagne speditive sul territorio del Distretto per aggiungere, al giudizio basato sui numeri, le opportune valutazioni qualitative. La necessità di pervenire a un livello di conoscenza più dettagliato è giustificato anche da alcune particolarità riscontrate nell'analisi dei dati in possesso degli uffici comunali: uno tra questi è costituito dal rapporto tra nuove aperture, subentri e cessazioni, negli ultimi 5 anni. Dati riferiti al 2020 e al 2021, che coincidono con la pandemia causata dal covid19, denotano una minima diminuzione, in controtendenza con il dato nazionale.

È verosimile che la stabilità dell'ultimo periodo sia generata dall'incertezza che sta contraddistinguendo questo particolare periodo storico: la possibilità di ricevere ristori o contributi, dovuti alla perdita di fatturato, ha certamente congelato l'evoluzione caratteristica legata alle nuove aperture, alle chiusure e ai subentri. Una rapida ricognizione nell'ambito dei DUC dei singoli Comuni ha inoltre rimarcato quanto sia incerta la situazione e a domanda precisa i titolari di autorizzazione interpellati hanno risposto che sono in attesa di comprendere l'evoluzione degli eventi per poter fare scelte importanti e/o definitive.

L'organizzazione di manifestazioni nei Comuni del Distretto, se da un lato esige spazi urbani accoglienti e decorosi, dall’altro porta consistenti flussi di visitatori, anche occasionali, e turisti nei luoghi del commercio; questo pone in stretta relazione la gestione dei Comuni con l'organizzazione degli eventi stessi. I flussi generati evidenziano la relazione tra turismo e commercio e la necessità che i due settori collaborino, per il bene comune e il reciproco sviluppo, nell'organizzazione delle rispettive iniziative. 


LE SCELTE E GLI OBIETTIVI STRATEGICI

Le strategie che saranno messe in campo, quali cardini della Programma del Distretto costituiscono i principi della governante del Distretto stesso. Gli obiettivi strategici individuati sono i seguenti:

1.    Dare un impulso positivo all'economia e all'occupazione del sistema commercio.

2.    Individuare e promuovere l’identità commerciale del Distretto “Bellezze d’Irpinia” e consolidare la rete distributiva locale esistente, cercando di incrementare il numero complessivo delle attività commerciali, si dovrà sostenere e migliorare l’offerta commerciale, proponendo azioni destinate a incrementare i flussi di utenti, necessari alla crescita economica e occupazionale.

3.    Creazione dell'Identità di Distretto: il brand “Bellezze d’Irpinia”. Sviluppare il brand “Bellezze d’Irpinia” come elemento caratterizzante dell'ambito territoriale prescelto, che possa essere riconosciuto sul territorio provinciale e regionale e, per il tema del turismo, anche nazionale; la riconoscibilità è diretta conseguenza della validità dei piani di comunicazione che si mettono in atto rispetto alla denominazione del Distretto, del logo, del packaging e degli elementi identitari che saranno scelti. 

4.    Incoraggiare la crescita, lo sviluppo e gli investimenti, anche extracommerciali. Il Distretto potrà incoraggiare l'incremento degli investimenti sul territorio, come già intrapreso dai singoli Comuni, con i singoli piani di riqualificazione urbana, utili a innalzare la qualità dei luoghi del commercio, la competitività del sistema commerciale e delle singole imprese e ridurre la desertificazione commerciale dovuta alla presenza di locali sfitti.

5.    Promuovere e programmare la qualificazione dei luoghi del commercio. Programmare interventi di parte pubblica declinati alla valorizzazione dei "luoghi" del Distretto e agevolare, anche con l'applicazione di fiscalità di vantaggio e valutando la possibilità di prevedere speciali esenzioni, deduzioni e agevolazioni in materia di imposte e tasse.

6.    Sviluppare un modello di turismo consapevole e di prossimità. Caratterizzare l'offerta turistica del DDC “Bellezze d’Irpinia” come esperienza distintiva, attraente e sicura per i visitatori che punti sulla qualità dell'accoglienza, sulla valorizzazione del patrimonio storico, artistico, culturale e ambientale del territorio.


I BORGHI DELLE RADICI - ITINERARIO

Realizzazione di un percorso storico-culturale che ci porterà a conoscere i borghi del Distretto attraverso una riscoperta delle radici del territorio, si prevede la realizzazione di una guida dedicata sia nel formato cartaceo che digitale, da scaricare attraverso l’apposita up del Distretto. 

Si parte da Forino con la visita a Palazzo Caracciolo:

Dell'antico impianto del palazzo resta intatto soltanto il fronte principale, con due delle quattro porte che racchiudevano il centro di Forino e il parco: è nel XVI secolo che Palazzo Caracciolo ha iniziato ad assumere la veste attuale.

Il Palazzo Caracciolo di Forino è un luogo di interesse storico situato in Via Roma, nel centro storico del paese irpino. L'edificio signorile ha origini incerte. Si sa, tuttavia, con certezza che nel XVI secolo assunse l'aspetto attuale e che, nel Settecento, fu oggetto di ampliamento. Con l'eversione della feudalità nel 1806, il Palazzo ha svolto il ruolo di Municipio di Forino, fino al 1876, per poi divenire, successivamente, anche sede scolastica e biblioteca comunale.

Dell'antica struttura del Palazzo Caracciolo di oggi restano pochi elementi, quali il fronte principale, due delle quattro porte che racchiudevano il cosiddetto "Corpo di Forino" (ovvero quella che consente l'accesso da Largo Ponte) e il parco. In alcuni locali di questo Palazzo, gestiti dalla Pro Loco Forino, sono presenti delle mostre, come quella dei paramenti sacri e quella degli oggetti d’artigianato, e ogni anno, nel periodo natalizio, l'intera area viene animata con l'allestimento delle scene del Presepe Vivente.

Simbolo storico della comunità locale, il Palazzo Caracciolo testimonia l'influenza della nobile famiglia nell'ambito del patrimonio storico e culturale di Forino.


CHIESA DI SANT'ANDREA APOSTOLO DI SOLOFRA

Luogo di culto ricco di opere d'arte, la Chiesa di Sant'Andrea Apostolo conserva il suo inconfondibile stile barocco: significativi sono i quattro altari in marmo, le tele del Solimena sulla splendida volta decorata a stucchi e i meravigliosi affreschi parietali del Guarini.

La Chiesa di Sant'Andrea Apostolo di Solofra è situata nell'omonima frazione, in Via Casate.

Data la sua posizione sopraelevata, la Chiesa domina leggermente la piazzetta circostante e il nucleo abitativo che si sviluppa intorno. Ricostruita nel 1539 nelle forme attuali e restaurata nel 1633, l’originario impianto subì un successivo ammodernamento nel 1875. Gravemente danneggiata dal sisma del 1980, è stata consolidata e restaurata sotto la direzione della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio di Salerno e Avellino.

La Chiesa di Sant'Andrea Apostolo di Solofra conserva oggi, con l'annessa torre campanaria, il suo stile prettamente barocco e una struttura a navata unica, all'interno della quale spiccano quattro altari in marmo, due per lato, addossati alle pareti e con rispettive tele a olio: a destra sono situati gli altari della Pentecoste e della Madonna del Rosario; a sinistra quelli dedicati alle Madonne dell'Arco e dell'Incoronata.

La volta è decorata a stucchi e arricchita da tre tele del 1654, realizzate dal pittore serinese Angelo Solimena (1629-1716): “La vocazione di Pietro e Andrea”, “La moltiplicazione dei pani” e “L’apparizione di Gesù agli Apostoli dopo la Resurrezione”. Al celebre artista locale Francesco Guarini (1611-1651) sono attribuite, invece, altre opere presenti nell'edificio religioso: "Il Martirio di Sant'Andrea", posto sull'altare maggiore e datato 1642; "Giuseppe venduto dai fratelli", "Madonna Incoronata con i Santi Gennaro e Giuseppe", e "Il sacrificio di Isacco", collocate nella navata. 

Luogo di culto ricco di opere d'arte, la Chiesa di Sant'Andrea Apostolo contribuisce a impreziosire il valore storico e culturale dell'omonima comunità locale.


EX ORFANOTROFIO LOFFREDO A MONTEFORTE IRPINO

Attualmente sede del Municipio, risale al 1842. Luogo di accoglienza, ospitalità e formazione per tanti piccoli orfani della comunità montefortese.

L'Ex Orfanotrofio Loffredo è un luogo di interesse storico situato a Monteforte Irpino, sull'omonima via. Edificato, in origine, per accogliere, ospitare ed educare i trovatelli della comunità locale, l'istituzione venne inaugurata nel dicembre del 1842, su ispirazione del testamento redatto dal Principe Lodovico Venceslao Loffredo, ultimo discendente di una famiglia che, per secoli, aveva amministrato il feudo di Monteforte ed era spinto dalla volontà di ospitare quei bambini, a cui la vita aveva riservato un percorso di vita già difficile in tenera età. In epoca fascista, l'Orfanotrofio divenne teatro di una delle pagine più tristi della storia montefortese: al suo interno, vi fu allestito un campo di concentramento per internati definiti pericolosi, qui rinchiusi, privati della libertà e costretti a vivere con un minimo sussidio, l’equivalente di un singolo pasto.

Oggi, l'Ex Orfanotrofio rivive nella sua attuale veste di sede municipale, conservando l’imponente struttura in stile neogotico. Esternamente, è ancora ben evidente la grande scritta che ne definiva l'originaria destinazione d’uso. È preceduto da una rampa di scalini, da cui si diparte la balaustra recante, lungo l’intero asse, quattro doppi pilastrini di roccia, sui quali si ergono i lampioni. La facciata, intonacata di giallo, presenta un cornicione bianco in stucco, con decorazioni continue e simmetriche che si ripetono anche sul frontone della piccola torre dell’orologio, con facciata a vento, che sormonta l’edificio, ergendosi sul piano nobile. Esso termina con un castelletto di ferro battuto, recante le due campane.

Lodevole esempio di architettura e prezioso dono riservato alla comunità montefortese, l'Ex Orfanotrofio Loffredo è uno degli edifici più importanti e suggestivi del paese irpino.


FONTANA DI SPERONE

Nel verde rigoglioso della Selva Paradina, la fontana è affiancata da una Cappella e da un'area picnic.

La Fontana di Sperone è situata in località Selva Paradina, a sud del centro abitato del paese irpino.

Posta in una suggestiva cornice naturalistica, la Fontana è, da sempre, rinomata per l’amenità del sito e per le proprietà benefiche dell’acqua che sgorga dalla fonte, ricca in magnesio: nello scorso secolo, infatti, la popolazione locale vi accorreva per approvvigionarsi di un bene molto ricercato in questo luogo. Un’iscrizione in latino, apposta sulla sorgente, ricorda la generosità della Contessa Livia Colonna che, nell'Ottocento, a causa di eventi idrogeologici che avevano dissestato la zona, intervenne affinché fossero rincanalate le acque, scongiurando il rischio che le stesse potessero disperdersi e consentendo, al contempo, il restauro della Fontana.

Il sito, oggi, è dotato di una Cappella dedicata alla Madonna dell’Assunta, costruita negli anni Cinquanta dello scorso secolo. La creazione di questo piccolo e intimo edificio religioso reca con sé la storia affascinante dell’eremita della Chiesa di Sant'Elia Profeta che, solito recarsi sulla Fontana di Sperone perché luogo ideale e mistico, nutrì per tanto tempo il desiderio di costruire in questo paesaggio meraviglioso una chiesa in onore di Santa Maria Assunta in Cielo. L’uomo, affetto da mutismo, trovò nella comunità speronese e nelle maestranze locali la forza e l’aiuto, non solo economico, per erigere, con pietre e materiali portati a mano su per la collina, la piccola chiesetta all’interno della quale, ancora oggi, è ammirabile una statua della Madonna, dalla particolare iconografia: le mani aperte, anziché giunte in preghiera.

La comunità speronese vive quest’area verde, dotata anche di area picnic, soprattutto d’estate, alla ricerca di un po’ di frescura e sollievo dalla calura del centro abitato, a contatto con una natura spontanea e incontaminata.


CHIESA DI SANT'ANTONIO DI CONTRADA

Risalente al 1756, ha una struttura architettonica assai semplice e lineare. È aperta ai fedeli il 13 giugno di ogni anno per i festeggiamenti di S. Antonio da Padova.

La Chiesa di Sant'Antonio di Contrada è situata in Via Luigi Bruno, nei pressi della Chiesa di San Giovanni Battista.

Risalente al 1756, la sua struttura, dalle linee architettoniche essenziali, domina la piazza antistante. Un doppio ordine di lesene decorative sporgono da una facciata dal profilo semplice e lineare; vanta un portale in pietra, artisticamente ornato, che ne impreziosisce l’immagine complessiva. Sulla lunetta che lo sovrasta, insiste una scritta latina. La restante superficie esterna dell’edificio religioso non è stata soggetta a rifacimenti: durante i recenti restauri, è stata, infatti, lasciata allo stato grezzo, 

distrettobellezzedirpinia@gmail.com